Campagna Cane Guida Blindsight Project

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IN TAXI COL CANE GUIDA: IL 3570 RIFIUTA LA PRENOTAZIONE

L'accesso del cane guida sui taxi è ancora una grazia che non sempre si riceve, nonostante la legge imponga il cane guida a bordo insieme al suo padrone con disabilità visive. L'altro ieri dovevo recarmi alla Rai per intervenire sull'accessibilità e mobilità in una trasmissione, mi hanno chiesto di prenotare il taxi al 3570, una delle più importanti compagnie a Roma, in quanto hanno una convenzione con loro. Ho quindi chiamato nel pomeriggio, ho chiesto la prenotazione di un taxi per le 22.30 dando indirizzo e tutto ok, poi per scrupolo (idiota da parte mia) ho comunicato che sono cieca e viaggio con cane guida. Mi dicono di aspettare un attimo "allora", dopo un bel po' di attesa mi viene detto che non posso prenotare e che devo richiamare almeno un quarto d'ora prima. Chiedo se è per il cane guida e mi viene risposto di si, in quanto "il loro regolamento non permette la prenotazione se c'è animale a bordo". Faccio presente che il cane guida è si un animale ma per legge è anche ausilio indivisibile dal suo padrone, che entra ovunque, ecc., ma niente, l'operatrice come un mantra continua a ripetere che non può accettare la mia prenotazione. Poco dopo, li chiama la Rai, avvisata da me del problema in quanto questo mi avrebbe potuto provocare un eventuale ritardo, visto tra l'altro che quando arriva la segnalazione del cane guida in pochi accettano la corsa, e proprio quella sera erano chiuse alcune strade per l'esondazione del Tevere! Ovviamente a loro hanno accettato la prenotazione. "Non dire che hai il cane guida", direte voi, ma ci ho provato e 9 volte su 10 ho sentito arrivare un'auto che immediatamente faceva retromarcia e se ne andava, probabilmente alla vista del cane, ma questo è il minimo, la cosa peggiore è quando si fermano e cominciano a lamentarsi, chiedendomi di salire senza cane, che sono allergici al pelo, e tante altre demenzialità, quindi ogni volta è uno stress, per questo preferisco dirlo prima.
Premesso che Blindsight Project ha già informato tutte le compagnie di taxi 3 anni fa e che adesso lo sta facendo di nuovo visti i risultati, vorrei che chi legge queste righe si metta nei panni di chi non può guidare ma deve spostarsi per forza, che può muoversi solo con un cane guida (idem vale per una carrozzina), e che si trova di fronte a certi ostacoli, che sono i peggiori perché dettati dall'ignoranza e dal pregiudizio, le cosiddette barriere mentali: possiamo ancora definire questa società italiana "civile", "evoluta" e "democratica"?? Perché tutti gli animalisti non ci aiutano sostenendo e diffondendo la Campagna Cane Guida di Blindsight Project? Meglio se lo facciamo tutti, perché penso che anche chi impara a comportarsi poi si sentirà molto meglio e diffondendo la nostra campagna possiamo migliorare la qualità della vita di tanta gente e tanti cani che lavorano, in questa nazione che ancora non li rispetta, anzi li caccia via! Peccato che il 3570, e chissà quante altre compagnie di taxi, considerino le persone disabili tutte solo in carrozzina: dovremo farglielo sapere che esistono anche i disabili visivi con cane guida, ma già il fatto che non lo abbiano considerato autononamente non è un buon segno di civiltà e democrazia e nemmeno di umanità. (Laura Raffaeli presidente di Blindsight Project)

SUI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICI COL CANE GUIDA

Quasi tutti i mezzi di trasporto pubblici hanno ormai uno spazio riservato alle persone disabili, dovrebbero tutti veramente ma ancora non è così (es.: Intercity Roma/Reggio Calabria, treno privo di posti per persone disabili, ma è solo un esempio tra altri casi del genere). Premesso che non tutti i ciechi a Roma hanno i buoni taxi, qualcuno si molti no, i mezzi di trasporto pubblici rimangono il modo più autonomo per la mobilità. Solo che è molto stressante usarli, solo per la disinformazione e le varie barriere mai abbattute. Sugli autobus a Roma, ad esempio, c'è uno spazio a cui si accede dalle porte centrali, che dovrebbero essere anche munite di pedane, ma pure queste non tutti le hanno: sono pochi centimetri quadrati dove c'è lo spazio per una carrozzina e dove mi metto sempre io con Artù, visto che il cane non entra in un posto solo con me, infatti avremmo diritto a due posti, che non avremo mai però visto che raramente riesco ad ottenere uno. Si perché su un autobus, ma anche su un treno o una metro, non capita mai di sentirsi dire "si vuole sedere?", anzi devo lottare all'ultimo sangue per far liberare quei pochi centimetri quadrati dove rimanere in piedi con il cane, che però si salva almeno dai calpestamenti vari e sta comodo. Do sempre la priorità al benessere del mio cane, per me è importante che non si rompa una zampa sotto i piedi di qualcuno distratto. Peccato che ogni volta che si pensa ad abbattere barriere, soprattutto riguardo i mezzi di trasporto pubblici, noi ciechi col cane guida non siamo mai considerati: viene considerato sempre un cieco da solo col bastone, quasi che uscire di casa con un ausilio che ci rende più autonomi sia una colpa. Bisognerebbe informarsi un po' di più, e forse dalle associazioni giuste, prima di mettere il braille (conosciuto e usato solo dal 10% dei disabili visivi italiani) su un trno come Italo, anziché una semplice sintesi vocale, che sarebbe stata utile anche a molti vedenti. Di seguito, nel video, il cane guida mi porta a prendere una metro.
apri video: Accesso alla metro

IL DANNO DEL PELO

Questo post è diretto a tante amiche ed amici che, pur conoscendomi da anni, quando Artu è arrivato da me, si sono posti un problema assurdo, e non mi hanno mai accompagnato da nessuna parte, soprattutto mi hanno negato il mare per anni, fino a che non mi sono proprio trasferita a due passi da questo e me lo vivo quoridianamente, come del resto facevo anche quando stavo a Roma.
Il problema? Il pelo! Quante amiche mi hanno detto "Non preoccuparti, ti accompagno io, il cane però lascialo a casa, perché altrimenti mi impela

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Ci sono molte cose che i vedenti non sanno di noi disabili visivi, basta pensare che solo da domani il cane guida non pagherà in aereo!
Sulla terra i cani guida non pagano ed hanno libero accesso su ogni mezzo di trasporto ed esercizio pubblico, lo ripeto sempre visto che ogni giorno si incorre in mille persone che non conoscono la legge n.37 del 1974.
Dico grazie, come cieca guidata da un cane, ma dico anche: non potevate farlo prima??

AMIAMO ANCHE LA LEGGE

Il 14 febbraio del 1974 nasceva la legge che tutela il cane guida, cioè consente il suo accesso OVUNQUE: sono passati ben 34 anni ma gli italiani non sembrano conoscere questa importante legge, tanto che io come altri, siamo cacciati via da esercizi pubblici, trasporti ecc. spesso con la scusante che i cani non sono ammessi.
Troppe volte mi sento umiliare o devo rinunciare a vivere, ad esempio un evento come un concerto, troppe volte mi sono sentita cacciar via da un esercizio pubblico perchè contenente generi alimentari, ma addirittura da numerosi bar. E' di poco tempo fa la notizia di un ragazzo che, sentitosi male, si è trovato costretto

IL NOSTRO ADDESTRAMENTO (terza parte)

Seguire i percorsi che decideva Artu è stato per me un esercizio, o addestramento, fantastico. Spiego meglio: uscivo da casa e non dicevo assolutamente niente ad Artu, che alla fine della stradina si trovava un po' in difficoltà, non tanto per il dubbio, ma forse per la paura di non aver sentito se dicevo qualcosa. Di solito, se non dicevo nulla, mi portava direttamente al bar dove solitamente facevo colazione, uno dei pochi a Roma che non mi faceva storie per via del cane e il più vicino a casa mia. C'è da dire che per un lungo periodo io mi sono ritrovata a vivere come un automa, telecomandata, solo dalla mia coscienza però e non da altri, se non in piccola parte proprio dal mio cane.
E' stato il periodo in cui ho cercato di accettarmi com'ero ridotta, e di umani ho già detto che non ce n'erano ad aiutarmi.
Tornando ai percorsi decisi dal cane, mi accorsi che questo modo di camminare mi consentiva di

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