Video realizzato da me con nuovo cellulare, che parla solo 10 minuti perché ha solo una demo parlante, quindi nell'attesa di poter riavere una voce continua (vedasi bradipismo di alcuni rivenditori autorizzati..), il sole tramonta ma io il suo rosso lo vedo ancora, anche se a modo mio, e Artu questo lo sa, come sa che finito quel rosso gli tocca di nuovo lavorare per riportarmi a casa sana e salva, come sempre.
L'estate è alle porte e molti si recheranno al mare.
Vorrei ricordare che, anche dove i cani non sono ammessi, IL CANE GUIDA PUO' ENTRARE IN OGNI STABILIMENTO BALNEARE E IL SUO ACCESSO E' GRATUITO.
E' compito dei gestori calmare e tranquillizzare eventuali clienti che storceranno il naso, ricordando loro che esiste una legge che li obbliga ad accettare quel cane e il suo padrone, pena una multa fino a euro 2500 nel caso non lo facciano, così dice la famosa legge 37 del 1974.
Consiglio vivamente quindi l'affissione della locandina sul cane guida di Blindsight Project in ogni esercizio pubblico, per dire basta anche a chi non riesce proprio a vivere nella legalità, ma anche a chi vive di pregiudizi e di ignoranza, e per favorire semmai chi è dalla parte della legge.
Personalmente rinuncio al lettino e quant'altro previsto dall'ingresso
Non si può spiegare la sensazione di libertà che provo quando metto i piedi sulla spiaggia: non so se è accentuata da quanto mi trasmette Artu, sempre molto felice di stare al mare, ma è una sensazione troppo bella e forte per poterla scrivere brevemente. Posso solo dire qui che mi sento come una donna in catene da anni, finalmente liberata, e penso di aver reso l'idea. Spiego meglio il perchè: essere abituati a camminare senza bastone, vedendo tutto quello che ci circonda, o guidare una moto, che già per sé stessa è sinonimo di libertà, anziché essere guidati, e non poterlo più fare appena si esce da casa, è una cosa tremenda!
Con molta difficoltà ho cercato di adattarmi a questo nuovo modo di camminare,
Seguire i percorsi che decideva Artu è stato per me un esercizio, o addestramento, fantastico. Spiego meglio: uscivo da casa e non dicevo assolutamente niente ad Artu, che alla fine della stradina si trovava un po' in difficoltà, non tanto per il dubbio, ma forse per la paura di non aver sentito se dicevo qualcosa. Di solito, se non dicevo nulla, mi portava direttamente al bar dove solitamente facevo colazione, uno dei pochi a Roma che non mi faceva storie per via del cane e il più vicino a casa mia. C'è da dire che per un lungo periodo io mi sono ritrovata a vivere come un automa, telecomandata, solo dalla mia coscienza però e non da altri, se non in piccola parte proprio dal mio cane.
E' stato il periodo in cui ho cercato di accettarmi com'ero ridotta, e di umani ho già detto che non ce n'erano ad aiutarmi.
Tornando ai percorsi decisi dal cane, mi accorsi che questo modo di camminare mi consentiva di