Campagna Cane Guida Blindsight Project

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IL CANE GUIDA ANZIANO E IL NUOVO CANE GUIDA

Cosa fare quando un cane guida diventa anziano? Semplice: va in pensione, cioè smette di lavorare come guida per la persona disabile visiva, e diventa un normale cane da compagnia. Artù, il mio labrador di 14 anni compiuti, ne sa qualcosa: circa due anni fa mi fece capire che era stanco, che avrebbe anche lavorato ancora, ma che l'età cominciava a farsi sentire. Quindi smise di lavorare, e ancora sta bene, anche se affannato in questi giorni dal caldo.
Ma la domanda vera è: che fa la persona disabile visiva, quando il cane anziano non lavora più? Cosa succede dopo anni di autonomia quasi totale, soprattutto nella mobilità, quella che solo un cane guida può dare a chi non vede o vede poco (cioè le persone cieche e le persone ipovedenti). Anche per questa domanda, la risposta è semplice: si prende un altro cane guida. Se però si abita fuori dall'Italia, perché qui, purtroppo, i tempi di attesa per avere un cane già addestrato e pronto a guidare, affidatoci dalle pochissime scuole esistenti, sono biblici, per tanti motivi. Un'attesa che significa solo questo: stare chiusi in casa, o pagare ogni volta chi ci accompagna (mai poi come lo farebbe un cane guida, e gratis tra l'altro).
Volendo si può scegliere anche di aspettare che la scuola, a cui si è fatta domanda, possa affidarci un nuovo cane. Ma questo solo se si può, se le condizioni personali lo consentono, ad esempio non siamo pochi a vivere da soli in casa, ad affidarci completamente al cane guida per ogni cosa in cui servono occhi per vedere e per muoverci, esclusa ovviamente la lettura di un testo o la descrizione di un film.
Ad esempio io non avrei potuto aspettare i tempi di attesa previsti in ogni scuola, vivendo da sola e potendo contare solo su me stessa per tutto: capirete l'importanza di avere subito un altro cane, pronto a fare il lavoro che faceva Artù, che a sua volta, sempre per non poter aspettare, non esce da alcuna scuola, ma fu addestrato privatamente. L'addestratore veniva a casa mia, e insieme lo abbiamo addestrato, praticamente da quando aveva 60 giorni. Va detto che fino ad un anno circa di età, qualsiasi cane è ancora cucciolo, quindi non inizia mai a lavorare prima, però iniziammo a prepararlo senza pretendere molto, se non l'educazione e tutto ciò che si deve insegnare ad un cucciolo.
Comunque ad un certo punto, mi sono trovata di fronte a poche scelte: o un altro cane subito, o chiusa in casa, non potendomi nemmeno permettere di pagare taxi e accompagnatori. Sarei invecchiata e mi sarei consumata insieme ad Artù, e dopo di lui sarei finita anch'io, perché chiusa non so stare e perché lui è stato il mio primo cane guida, arrivato nella mia vita da super normodotata a ben 43 anni, dopo un anno cioè dall'incidente che mi rese cieca del tutto e ipoudente. Lui mi ha insegnato a vivere da cieca, devo a lui la mia sopravvivenza, ed anche la mia crescita in questi lunghi e intensi 14 anni. Nessun'altro mi è stato vicino e mi ha resa autonoma come è riuscito a fare Artù. Quindi cosa fare? In fondo sono una ex vedente, ho visto per quasi 42 anni, e come ho visto! Ho sempre avuto cani e li ho sempre amati, quindi...
Ho preso un altro cane, di 60 giorni, superselezionato e supersano, ma ho cambiato orientamento rispetto alla razza: dal labrador al pastore. E' arrivata quindi una straordinaria femmina di Australian Cattle Dog, cani pressoché sconociuti in Italia, ma molto amati all'estero, perché sono molto longevi, intelligentissimi, di piccola taglia, e non si possono paragonare a nessun altro cane, anzi forse un po' al pastore tedesco, ma in miniatura. Ottimi lavoratori, sono anche chiamati "cane velcro", per come si attaccano al proprio compagno umano, che starà sempre sicuro con un cane così al fianco, dotato di un morso unico, quello a forbice. E' un cane simpaticissimo e socializza benissimo con gli umani, molto meno con i gatti nel mio caso.
Inizialmente ho avuto mille dubbi, per il fatto che nessuno era a conoscenza di questo tipo di cane, bravissimo anche come cane guida in paesi come l'Australia, il Canada, gli Usa e qualcuno anche in Europa.  
Così è arrivata Işık (leggi Iscìk, significa Luce in turco), tutta blu e argento, che non arriva a 16 chili, quindi gestibilissima, e mi adora, come adora Artù. Ora ha da poco compiuto 16 mesi, ma mi guida da un pezzo, e ogni giorno migliora sempre più. Işık proviene dal prestigioso allevamento "Banana Bender" di Cesena, invece per informazioni sull'Australian Cattle Dog leggi anche qui:  http://www.addestramentocaniblog.it/australian-cattle-dog/.
Ultima domanda: ma chi ha addestrato Işık? Risposta non semplice stavolta, ma va data: io e Artù.
Perché una persona che non vede può addestrare un cane? E chi meglio di vive la cecità, può fare questo? Ovviamente c'è una parte che non si può fare da soli, ed è comunque necessaria la presenza di una persona vedente: ad esempio per la socializzazione con altri cani. Ma la parte che riguarda comandi e lavoro di guida, io e Artù, a cui Işık è stata subito affiancata, praticamente lo abbiamo fato senza accorgercene. La piccolina a 3 mesi già si fermava sul gradino di un marciapiede, perché camminando con Artù questo si faceva. E poi tutto il resto, fino ad oggi, che è bravissima, anche se ancora molto giovane, e quindi ancora non perfettissima, ma un cane perfetto, che sia da compagnia o da lavoro, incluso il cane guida, non esiste.
Ho raccontato per sommi capi, perché ci sarebbe da scrivere un libro su quanto ho vissuto da quando è arrivata Işık, su come bisogna stare attenti a non suscitare gelosie tra i due, su come Artù le abbia fatto da mamma inizialmente, e insegnato a lavorare poi, e su come, pian piano, si sia messo autonomamente in pensione, smettendo di lavorare da un giorno all'altro. Esattamente quando ha capito che Işık aveva imparato a prestare più attenzione alle macchine, ai semafori, e agli attraversamenti, che a Roma sono sempre una roulette russa. Tante cose magnifiche ci sarebbero da raccontare, per ora volevo solo raccontare cosa succede se un cane guida diventa anziano, e che fine fa. Non il cane ma chi vive la cecità, soprattutto se non è ricco, non vive con altri in casa e può contare solo sulle proprie risorse.
Concludendo: i cani guida non sono tutti della stessa razza, e il mio esperimento con Işık è riuscito benissimo, perché da tempo andiamo ovunque e facciamo di tutto insieme, mentre Artù si riposa, o esce a fare la sua passeggiatina da annuso con una persona vedente.
Işık è il primo Australian Cattle Dog cane guida italiano, ed è una soddisfazione poter dire che anche in Italia, questi cani stupendi, lavorano per noi disabili visivi.
Naturalmente mi aspetto l'oceano di commenti, non scritti qui né altrove ovviamente, ma necessità fa virtù, e se oggi ancora esco e sono autonoma, e perché sono stata costretta a fare questa scelta, poi con un po' di coraggio, pazienza e amore per i cani, questi si possono addestrare anche se si è ciechi, sempre insieme ad un altro cane guida, e al sostegno di una persona vedente, per ciò che dicevo sopra.
Sono a disposizione per ogni informazione, e sarò lieta di suggerire molto e dare tutto il mio sostegno, nel caso qualcuno volesse un cane guida di questa razza così discreta, perché grazie alle sue dimensioni, finora nessuno ha mai osato cacciarmi via, come succedeva invece con Artù una volta si e una no (quando le dimensioni fanno la differenza).
Per informazioni: Laura Raffaeli, scrivete a blindsight@live.it.

Leggi anche: "OCCHI DA TIGRA"
Nell'immagine, scattatta di recente da Dakota Collection in occasione del primo giorno con la nuova pettorina, io e Işık che camminiamo libere e autonome per Roma.

CANE GUIDA: UN BENE COMUNE DA DIFENDERE!

Uno spot per arrivare prima, e meglio, a tutti gli italiani: solo poche frasi per chi vede, e che non sa cosa succede se rifiuti un cane guida, che entra anche dove i cani non sono ammessi, in quanto cane da lavoro. Uno spot da condividire il più possibile: il linguaggio usato è voluto, per essere accessibile anche ai vedenti con difficoltà per l'italiano, grazie! Lo Spot.

Blindsight Project ha avuto l'onore di poter diffondere la sua Campagna Nazionale Cane Guida, in quella che è la più famosa e prestigiosa cornice del pianeta Terra: a Roma, ai Fori Imperiali, in occasione del Good Deeds Day 2015, che ha ospitato il nostro stand. Abbiamo informato tantissime persone, tutte ancora all'oscuro della legge che tutela l'accesso (ovunque) al cane che lavora, in primis al cane guida che accompagna disabile della vista, cioè il cane guida. Tanti hanno capito, qualcuno ancora no, ad esempio il sindaco di Belluno, che ha messo un cartello sulla scala mobile che vieta l'accesso ai cani, "inclusi i cani guida". Una storia assurda, una delle tante italiane quando ci si impunta su ragioni inesistenti, e si finisce sempre impantanati nelle brutte figure, che di sicuro non faremo noi che pretendiamo la rimozione immediata di quella cosa ridicola, in quanto contro la Convenzione Onu per le Persone Disabili, e soprattutto contro la legge italiana. Leggi la storia.
Tornando alla diffusione di questa nostra importante campagna, finora abbiamo fatto poche tshirt di prova, ma presto nel nostro sito ci saranno gadget con il logo per il cane guida: il ricavato andrà per il sostegno dell'addestramento di un cane guida, presso la Scuola Triveneta Cani Guida, quindi si spera acquisterete tutti una tshirt, o qualcos'altro che stiamo per stampare! Intanto, oltre allo spot, guardate pure che bella giornata domenica scorsa:  questo il video ufficiale.


 Un altro breve video al Good Deeds Day 2015 , con i volontari che ringrazio!
Laura Raffaeli (Presidente Blindsight Project)

UN CANE GUIDA LI SEPPELLIRA'

Nel prossimo mese di Marzo la Campagna Nazionale Cane Guida di Blindsight Project compirà 9 anni, sono quindi quasi ben 9 anni che ci spolmoniamo per diffondere e far conoscere i diritti di un cane guida e di chi non vede, eppure ancora più della metà degli italiani ne è ancora all'oscuro, anche se l'altra metà l'abbiamo raggiunta e sensibilizzata, per fortuna. Tra chi ignora vanno segnalati soprattutto i nostri politici e le forze dell'ordine: mi dispiace, ma dopo 9 anni di campagna non ci sono scuse se non una grave disabilità cognitiva da parte di chi ci governa o dovrebbe difenderci, anche se in molti ce n'eravamo accorti ultimamente. Abbiamo anche fatto una capillare diffusione di informazioni, compreso un vademecum prezioso, per cui abbiamo ricevuto complimenti (dall'estero ovviamente). Cosa cambia per chi non vede ed è accompagnato da cane guida, cioè vede il mondo con esso, se chi ha il dono della vista ignora ogni regola e legge che ne tutelano il lavoro e la dignità? Facile rispondere: cambia tutto e spesso non si esce col cane, o non si esce per niente, proprio per non incorrere nei soliti episodi discriminanti, quanto ignoranti e umilianti per chi, già con molta fatica, tenta di strapparsi un po' di autonomia in questa nazione, che è ancora il fanalino di coda europeo per l'accessibilità e le politiche sociali. Non è giusto!
Nei prossimi mesi Blindsight Project ha previsto alcune iniziative per sensibilizzare anche quell'altra metà di italiani, quelli che cacciano via da un negozio, o da un hotel e tanti altri luoghi pubblici, comprese le scale mobili, la persona cieca o ipovedente solo perché guidata da un cane. Con la speranza di far capire a tutti che, anche se c'è il divieto di accesso ai cani in generale, quando siete di fronte a un cane guida dovete solo far silenzio, studiare e imparare da lui come si lavora realmente, ma anche come si ama, e accettarlo senza tante storie, come sempre succede, semplicemente perché c'è una legge (la 37/74) che se trasgredita prevede anche una sanzione fino a 2500€, nonché una denuncia per discriminazione a persona disabile (67/06). Personalmente non esco se non posso stare col mio cane guida, ma sono stanca, e come me tutti gli altri con disabilità visive, di dovervi avvertire che sto passando, che se voglio salire su una scala mobile dove i cani non sono ammessi io e Artù ci possiamo andare lo stesso, ecc..
Agli italiani servono i servizi al tg, gli scandali, le multe e le denunce per conoscere una legge vecchissima e ancora applicata pochissime volte? E quelle poche volte abbiamo dovuto lottare all'ultimo sangue: ma perché?? Non cerchiamo pubblicità quando chiediamo di diffondere la nostra Campagna Cane Guida, vorremmo solo poter uscire di casa come tutti gli altri, poter entrare in qualsiasi luogo pubblico senza risse e denunce, infine ci piacerebbe anche che quando si sta in un ristorante non si venga spalmati su qualche parete o angoletto, ben distante da chi è "normale". Trovo che, questo piazzarci in qualche posto ben distante dalla normalità, in qualsiasi occasione, sia un errore che i normodotati italiani dovrebbero non ripetere più: se si rifiuta la diversità di una persona disabile, come possiamo pretendere che poi siano clementi con gay e prostituzione?

Nel mio caso un cane guida ha altro da fare che scocciare chi vede, e chi non vede ha diritto ad una vita autonoma, dignitosa e soprattutto compresa.
Di seguito un video realizzato con fotografie scattate da me, anzi dalla mia memoria visiva, all'Orto Botanico di Roma, dove Artù mi ha guidato tempo fa, mostrandomi con i suoi metodi cosa avevamo intorno: nessuna pianta si è seccata e nessun umano e rimasto ferito durante la nostra straordinaria e pacifica passeggiata sensoriale!
Una mia considerazione da ex vedente e da romana: ci voleva una cieca, che gira per diffondere l'accesso libero al cane guida, per ricordare un posto come l'Orto Botanico ai romani? E cosa ci vuole per farvi capire che un cane guida è gli occhi di un cieco? Non è assurdo che chi non ha la vista, debba illuminare chi può vedere il mondo, e ci si deve pure impegnare parecchio per riuscirci qualche volta? In questo periodo di sci e montagna in quanti sono diventati disabili, anche se solo temporaneamente, per una caduta sulla neve? Potresti essere tu che leggi, o chi ti sta accanto, ma bene o male tutti alla fine dobbiamo confrontarci con la disabilità, e la diversità. Essere meno ignoranti, e presuntuosi, potrebbe cambiare questa nazione, e non solo per un cane guida.

Se non lo capite, ve lo faremo capire lo stesso, e un cane guida vi seppellirà.., anche sotto una scala mobile se serve! :)
Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project)
"Passeggiata Sensoriale all'Orto Botanico: di Laura Raffaeli & Artù"

GLI ITALIANI E I CANI: SOLO APPARENZE, CANI STANCHI E CIECHI ABBANDONATI

Cucciolo di Cane Guida (Laura Raffaeli e Artu - 2003).
Uso un'immagine di 11 anni fa: siamo io e Artu appena arrivato nel 2003. Parlerò di apparenze e di cloni, per questo ricorro all'inflazionato cucciolo di labrador, ed anche a un po' di figaggine mia persa negli anni successivi alla foto, più per colpa degli altri, che mia o dell'età.
Anticipo (per i permalosi e gli illusi) che sarò di sicuro impopolare per quanto scriverò, ma non mi importa: è la verità, e ce ne sono tante di verità, ancora purtroppo sconosciute in Italia. Una di queste è non considerare mai la possibilità che un cane stia lavorando! Eppure ce ne sono di cani che lavorano anche in Italia, ma per gli italiani il cane è legato troppo all'immagine, non altro: lo dimostrano i tanti soldi (buttati) per accessori ridicoli, o per acquistare un certo tipo di razza di cane, che più è strana più rende stratosferico l'italico padrone, almeno così crede di essere quando ci cammina per strada, quasi sempre senza guinzaglio per imitare vip made in Usa fotografati però nel giardino di casa da riviste-coiffeur, il tutto nella sua imbarazzante testa vuota).
L'"amore" per i cani sta diventando in questa nazione un po' esagerato, non è amore ma una probabile dipendenza, e non da animali o da affetto, ma è una vera e propria DIPENDENZA DALLE APPARENZE. Quest'ultime davvero inutili, in un mondo di ciechi, e non come me e tanti altri che lo siamo sul serio (a noi non sfugge nulla!), intendo quei ciechi-vedenti, provvisti di occhi e visione ma inutilizzati, se non per qualcosa che di certo non salverà mai il mondo. Che bello sarebbe se sporadicamente anche tanti vedenti usassero il cervello, anziché solo il loro senso primario, che è la "Svista"!
Imparerebbero a rispettare la natura di ogni animale, umani compresi, senza ridurlo a fenomeno da baraccone, sia nell'aspetto che nel comportamento, conoscerebbero le vere esigenze di un cane, così appagato quando lavora e fa contento il suo padrone, e così scioccato quando riceve vizi e capricci, al punto di non riconoscere più per strada un cane che lavora, e verso cui si avventerà assatanato anche se pesa un chilo.
Non tutti coloro che amano i cani sono così, ma dove sono allora quelli "normali"? Possibile che io e tanti altri amici con cane guida incontriamo solo disgraziati e dementi quando ci muoviamo fuori casa col cane guida?? Impossibile! E' come dico io ormai: tutto finto e incastrato in una bolla di illusioni (dalle immagini ai social network, dagli accessori per cani allo spam per i cani abbandonati.., gli stessi che fanno di questo, tantissimi purtroppo, sono poi quelli che disturbano il mio cane mentre lavora per giocarci, bloccati mentalmente dall'immagine di una pettorina, e dalla loro circense immaginazione che non va oltre una divisa da lavoro, e non vede né la persona né la creatura canina..). Nella realtà molti cani stanno meglio di tanti noi umani (e ho detto umani, non cloni): loro sanno usare benissimo il loro senso primario, che è l'olfatto, a differenza di pseudoumani che, seppur provvisti di vista quale senso primario, hanno dimenticato pure come si collegano gli occhi al cervello! Pensate che questa "svista" generale faccia bene, non dico tanto a noi umani, ma ai cani che tormentate? Un conto è salvare un cane, un altro è vivere questo animale per ciò che non sarà mai, rendedovi entrambi un pericolo e un disturbo pubblici!
Tornando al cane guida, uno dei tanti lavori che i cani svolgono: perché i vedenti fanno spam per una foto di cane martorizzato o abbandonato, e non considerano l'importanza di diffondere la nostra Campagna Cane Guida? Non sono cani da "salvare" anche i nostri??
Ci aiutiamo solo tra ciechi, tra disabili, e pochissimi altri vedenti, spesso nostri parenti o amici: DOVE STA TUTTO QUESTO AMORE PER I CANI?? .. se quando poi lo incontrate sapete solo cacciarlo o disturbarlo, quando non insultate il suo padrone se vi proibisce di fare tutto questo?? E perché non "spammate" anche la nostra campagna informativa sul cane guida?? C'è un po' di materiale da diffondere (locandina, loghi e vademecum): fatelo per favore, ne trarremmo vantaggio tutti, voi compresi, visto che comunque noi ciechi abbiamo cominciato a denunciare ogni discriminazione, e in questo caso siamo proprio tutelati dalla legge, quella sconosciuta a tutti e presente nella campagna da diffondere.
Quanto invece scriverò e riporterò di seguito, succede in Europa, a nemmeno tanti chilometri da Roma e dall'Italia: perché è così difficile qui da noi far capire a tutti che esiste il cane guida, che è un cane che lavora ed è contento di farlo, che entra ovunque e gratis per legge, perché nessuno lascerebbe fuori i propri occhi! Ma anche che  attaccato a lui c'è una persona (e non una cosa), che non vede niente di quello che vedete voi? Bisogna essere un po' più attenti, gli anni sessanta ed anche i settanta sono finiti da un pezzo anche in Italia, appartengono ormai ad un secolo e addirittura ad un millennio passati: aggiornatevi tutti per favore e rispettate sia il lavoro del cane, che il cane stesso, pure se i padroni siete voi. Grazie! Non dimenticate mai poi che, per chi perde la vista, quel cane guida è l'unica vera zavorra per rimanere qui tra voi, l'unica creatura che ci permette di sopravvivere in piena autonomia, e a volte non ci aiuta solo a vedere, ma anche a resistere alla cecità, che non si augura a nessuno (altro che foto finte di cani abbandonati o martoriati!).
Chiudo con un video attuale, che esce fuori dai pietismi e dai coccolamenti con cuccioli: è uno spot sul cane guida della  KNGF Geleidehonden (The Royal Dutch Guide Dog Foundation), che da più di 75 anni addestra i cani per le persone disabili della vista.
Nel video si vede un soldato ferito in piena guerra.  Intorno a lui solo macerie, fumo, urla, una bambola e poco distante una bambina, forse morta. Il giovane disperato cerca di muoversi ed avvicinarsi alla piccola ma gli è impossibile per le ferite riportate. Ad un certo punto gli si avvicina un commilitone che lo abbraccia e prova a tranquillizzarlo, leccandolo come fosse un “amico a quattro zampe” e lui si risveglia nel suo letto confortato, questa volta, dal suo cane.
A me invece ha colpito soprattutto l’obiettivo dell’organizzazione, che: “non è solo quello di aiutare coloro che non vedono, ma anche tutti quelli che hanno visto troppo”. Leggi tutto da UrbanPost.
Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project .. cieca con cane guida, e disperata perché cacciata e umiliata ogni giorno, in una nazione che dice di "amare" i cani, ma dimentica o emargina i propri simili, e già per questo non merita l'affetto di un animale sincero come il cane).
Ecco lo spot, indicatissimo di questi tempi, sempre per rimanere in tema di illusi, convinti di vivere bene perché hanno salvato un cane dalla strada.. spesso per rovinarlo in casa loro, ma soprattutto illusi del fatto che, una volta detto "amo gli animali" il mondo sia salvo.. e invece..: il video

P.s.: Non è lo sfogo di una donna cieca a cui pochi giorni fa hanno rubato il bastone bianco, e per questo costretta in casa, è solo l'anticipo di qualcos'altro, perché prossimamente su questo sito metterò la mia denuncia a chi ha negato di recente l'accesso al mio cane guida (non è la prima che faccio, e vinco sempre... "sapevatelo"! Vi conviene sospendere per qualche settimana coi cani abbandonati e occuparvi un po' di cani guida italiani, grazie! Laura e Artu)

UOMO CIECO CON CANE GUIDA UCCISI DA VEDENTE CHE NON LI HA VISTI

Attraversare la strada guidati dal proprio cane perché si è ciechi diventa sempre più difficile: è di oggi la tragica notizia di un uomo cieco ucciso da un'auto, insieme al suo cane, nel torinese. L'assurdità è nel fatto che chi guidava l'auto ha dichiarato di non averli visti! La notizia intera da La Stampa.
Personalmente sono diventata cieca proprio perché qualcuno non mi ha vista mentre faceva una retromarcia, e continuano a non vedermi anche ora che cammino con un cane guida.
Tralasciando la situazione penosa che in Italia si vive riguardo la sicurezza stradale, praticamente assente, viene spontaneo chiedersi: perché oltre ai controlli (giustissimi) nei confronti di chi percepisce una pensione come cieco civile, che hanno rivelato non pochi finti ciechi, non si controlla anche periodicamente la vista di chi guida?
Come mai nessuno sa che un bastone bianco ha la precedenza assoluta SEMPRE e OVUNQUE? Anche se il povero cieco falciato nel torinese non portava il bastone, come si fa a non vedere un cane bardato come lo sono i nostri cani?
E perché i vedenti raramente collegano gli occhi al cervello??
Ad esempio nella mia città, Roma, siamo tanti, le auto e le moto ancor di più, eppure mi sento ripetere come un mantra, mentre cammino con il mio cane guida e veniamo investiti da tutti, passanti e non: "scusa, non t'avevo vista!", e tutti addosso a me e al mio cane, come se fossimo invisibili fino al momento di un impatto.
Scrivo per memoria, visto che anch'io, e tutti gli altri come me, quando usciamo di casa non sappiamo mai se ci ritorneremo, e non perché un cane ci fa perdere ma perché nessuno ci vede! Se un giorno dovessi far la fine di questo uomo ucciso nel torinese, di soli 43 anni, vorrei che chi mi vuol bene, anziché piangermi, si impegni affinché la sicurezza stradale diventi una realtà anche italiana e, soprattutto, che si capisca che gli occhi sono solo banali obiettivi se rimangono scollegati da ogni attività cerebrale.
Fa male sapere che chi può vedere sia più cieco di me, ed è proprio vero che al cervello non servono gli occhi per vedere

Nell'immagine gli occhi di chi guida.

ARTU E IL MARE, IO E IL ROSSO

Video realizzato da me con nuovo cellulare, che parla solo 10 minuti perché ha solo una demo parlante, quindi nell'attesa di poter riavere una voce continua (vedasi bradipismo di alcuni rivenditori autorizzati..), il sole tramonta ma io il suo rosso lo vedo ancora, anche se a modo mio, e Artu questo lo sa, come sa che finito quel rosso gli tocca di nuovo lavorare per riportarmi a casa sana e salva, come sempre.

LA LIBERTA' IN UN GUINZAGLIO

Non si può spiegare la sensazione di libertà che provo quando metto i piedi sulla spiaggia: non so se è accentuata da quanto mi trasmette Artu, sempre molto felice di stare al mare, ma è una sensazione troppo bella e forte per poterla scrivere brevemente. Posso solo dire qui che mi sento come una donna in catene da anni, finalmente liberata, e penso di aver reso l'idea. Spiego meglio il perchè: essere abituati a camminare senza bastone, vedendo tutto quello che ci circonda, o guidare una moto, che già per sé stessa è sinonimo di libertà, anziché essere guidati, e non poterlo più fare appena si esce da casa, è una cosa tremenda!
Con molta difficoltà ho cercato di adattarmi a questo nuovo modo di camminare,

IL NOSTRO ADDESTRAMENTO (terza parte)

Seguire i percorsi che decideva Artu è stato per me un esercizio, o addestramento, fantastico. Spiego meglio: uscivo da casa e non dicevo assolutamente niente ad Artu, che alla fine della stradina si trovava un po' in difficoltà, non tanto per il dubbio, ma forse per la paura di non aver sentito se dicevo qualcosa. Di solito, se non dicevo nulla, mi portava direttamente al bar dove solitamente facevo colazione, uno dei pochi a Roma che non mi faceva storie per via del cane e il più vicino a casa mia. C'è da dire che per un lungo periodo io mi sono ritrovata a vivere come un automa, telecomandata, solo dalla mia coscienza però e non da altri, se non in piccola parte proprio dal mio cane.
E' stato il periodo in cui ho cercato di accettarmi com'ero ridotta, e di umani ho già detto che non ce n'erano ad aiutarmi.
Tornando ai percorsi decisi dal cane, mi accorsi che questo modo di camminare mi consentiva di

IL NOSTRO ADDESTRAMENTO (prima parte)

Come ho addestrato il mio cane guida? Comincio a dire, questa è la prima parte, e parlo di noi due in casa.
Forse è lui che ha addestrato me, sembra uno scherzo ma non lo è affatto!
Non nascere ciechi comporta un cambio di "dimensione" a cui non tutti si abituano subito ed è anche molto difficile farlo, perchè si è abituati ad usare gli occhi per il buon 90 per cento delle azioni che si compiono, quindi ritrovarsi senza visione può dare a volte la sensazione di essere morti, soprattutto se arriva dopo un trauma, ma non è certo la sindrome di Cotard che mi colpìi, semmai l'asfalto su un casco integrale introno al mio cranio, con il mio cervello scombussolato all'interno di esso.
Si torna a casa come chi torna da un naufragio durato secoli su un'isola deserta, almeno per me fu questa la

I MIEI OCCHI, LA MIA REALTA', LA MIA VITA NELLE ZAMPE DI UN CANE

L'autonomia per chi non vede? Un cane guida è per me autonomia.
Ne parlerò meglio e approfonditamente in questo blog, dove spero di avere anche altre testimonianze che, se mancheranno, sarà solo per via di una scarsa voglia di farci conoscere e di far sapere cosa è questo cane per noi. Sono convinta che molti vedenti, leggendo cosa rappresenta per noi disabili visivi in generale, un cane guida, saranno senz'altro più sensibili quando ci incontreranno in strada, su un mezzo pubblico, in un negozio, ecc.
Un cane rappresenta la visione che non ho più, cioè quella "realtà" a cui ero abituata da quando sono nata fino all'età di circa 43 anni (li compìi dopo pochi mesi della cecità sopraggiunta per incidente stradale). Ci si può perdere anche dentro la stessa casa che si abitava fino a poco tempo prima, ma un cane, nel mio caso un cucciolo di nemmeno 2 mesi, è stato una bussola dall'inizio, poi col tempo i miei nuovi occhi.
Potrei raccontare molte cose, ma vorrei farlo per gradi, intanto posso dire una cosa importante: il cane capì subito, anche se così piccolo, che ero senza realtà visiva, e mi accompagnava a toccare le cose,

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